L’iniziativa nasce da una preziosa collaborazione con attivist*, operator* dell’accoglienza e il coordinamento dei progetti di accoglienza de* migranti del Comune di Bologna .
Quando la mia attività di biblioterapia si incontra con i/le professioniste che lavorano nel sociale mi sento sempre entusiasta e grata. Credo infatti che la lettura raggiunga il suo scopo fondativo quando è finalizzata alla discussione condivisa di tematiche importanti, che riguardano i diritti fondamentali di ogni persona.
L’8 febbraio ci sarà l’incontro di presentazione di un ciclo di cinque letture organizzato insieme ad Arca di Noè, il Cassero LGBT Center, l’associazione Il Grande Colibrì , e il Movimento Identità Trans, realtà che sul territorio di Bologna (e non solo) si occupano di sostegno e lotta a favore delle minoranze migranti e della comunità LGBTQIA+.
La grafica del percorso è stata realizzata dalla bravissima Lavinia.
Il gruppo è un’occasione per riflettere sulle storie delle persone LGBTQIA+ di alcuni Paesi da cui provengono i/le migranti che accogliamo nel nostro territorio. Lo scopo del gruppo di lettura è di riflettere sui vissuti e sui percorsi di chi incrociamo nelle nostre città, di cittadine e cittadini di cui fatichiamo ad immaginare le storie.
La biblioterapia dello sviluppo ha l’obiettivo di favorire la costruzione collettiva di un pensiero più complesso e plurale , per poterci prendere cura meglio delle minoranze.
Per iscrizioni all’evento, compilate il form all’indirizzo https://forms.gle/i2VU64Lv7ERNuk73A
Il lock down reso necessario al diffondersi dell’epidemia del Covid-19 ha fatto si che le nostre attività passassero dalla presenza dei nostri corpi alla presenza delle nostre voci e delle immagini di noi proiettate sugli schermi: riusciamo a fare un bilancio?
Anche Leggere Libera si è reinventata online: durante il lockdown sono partiti due gruppi di lettura online. Siamo solamente ai primi incontri, ma vorrei condividere le mie impressioni e sensazioni con il calore degli inizi:
Il web vince le distanze: siamo in 12 e veniamo da tante città diverse d’Italia, tutte mosse dalla voglia di fare un’esperienza diversa, di approcciare un genere di condivisione fuori dalle nostre abitudini.. dal divano di casa!
La fisicità può essere un ostacolo: online siamo protette dallo schermo che nasconde alcuni rossori, tremori, reazioni incontrollabili che solitamente rappresentano un problema per chi ama starsene riservata/o.
Il web raccoglie più facilmente persone con esperienze e abitudini diverse: i gruppi in presenza si costruiscono più naturalmente intorno a legami di amicizia, conoscenza, professione (gruppi di mamme, gruppi di colleghe/i, gruppi di amiche e amici, ecc). L’iscrizione ad un gruppo online fa incontrare più facilmente chi non si incontrerebbe altrimenti.
Il web costruisce la nostalgia dei corpi e della presenza: dopo i primi incontri stavo già fantasticando su cosa organizzare per far si che tutte ci incontrassimo per l’ultimo incontro.
Scriverò al termine di quest’esperienza una piccola guida ai gruppi online, intanto le prime impressioni a caldo su uno degli insegnamenti buoni di questo periodo difficile.
Gruppi di lettura nelle biblioteche, gruppi privati, gruppi nelle librerie.. quali sono le differenze tra un gruppo di lettura e un gruppo di biblioterapia?
L’idea di condividere in gruppo l’esperienza della lettura non è nuova ed è, anzi, sempre più frequentata. Moltissime sono le esperienze sul panorama nazionale e internazionale, mosse tutte dal desiderio di approfondimento, socializzazione, collettivizzazione dell’esperienza privata della lettura. Si tengono in vari contesti, soprattutto in biblioteche, librerie, associazioni culturali.
Soprattutto nelle città più grandi le offerte possono essere molte, e quando l’offerta è variegata è più difficile orientarsi. Cercherò in due parole di descrivere quali sono i tipi di gruppi, felice se mi aiutate ad individuarne altri.
Per semplificare, suddivido le proposte in 4 gruppi:
Letture di gruppo: quando ci si incontra per leggere ad alta voce testi. Molto frequenti gli eventi di lettura di testi poetici.
Gruppi di lettura: si tengono generalmente nelle biblioteche o nelle librerie. Sono incontri a cadenza regolare, in cui ci si accorda sulla lettura di un libro, lo si legge privatamente, lo si discute in gruppo. Si discute del linguaggio, della trama, dello stile, della storia editoriale, del contesto, dell’ambientazione. Si tratta di un gruppo generalmente aperto, che si riunisce attorno alla passione della lettura e della letteratura. Si tratta di una discussione critica, non implica necessariamente la posta in gioco diretta della storia, memoria, esperienza delle/dei partecipanti.
Gruppi di biblioterapia: si attiva a partire da un bisogno (di cura, di tempo per sé, di confronto, di rilassamento, di socializzazione alternativa a quella ordinaria, ecc), dalla passione per la lettura o dalla voglia di appassionarsi. Necessita di una conduttrice o un conduttore esperto, capace di utilizzare la lettura per animare discussioni altre, che prediligano l’esperienza della relazione con il testo all’analisi critica. Può riguardare la lettura ad alta voce di brani, la discussione su una lettura condotta privatamente o entrambe. A sua volta i gruppi di biblioterapia possono dividersi in gruppi condotti da una/o psicoterapeuta (biblioterapia clinica) o condotti da una/o biblioterapista non clinica (biblioterapia umanistica).
Silent Book Club: è un’esperienza nata a San Francisco e presto diffusasi in tutto il mondo. Riguarda gruppi aperti di persone che si danno un appuntamento in un luogo della città (bar, musei, parchi, ecc) e si concedono un tempo di lettura privata e silenziosa a cui segue un tempo di confronto e scambio libero. Ognuno può leggere quello che vuole, non ci sono conduttori/conduttrici. È una vera e propria coommunity mondiale di cui potete trovare notizie qui.
La reclusione (per i postumi, per chi leggerà questo articolo quando già potremo riderci sopra e tutto sembrerà piccolissimo: siamo in casa da due mesi per una pandemia da ritmi velocissimi. Stiamo guardando l’imporsi della primavera dalla finestra) ci fa pensare alle ricorrenze, senza attraversarle con i nostri corpi, nelle piazze.
L’altro giorno era il primo maggio e alcune cose sono andate come sempre (sveglia tardi, colazione abbondante, tenersi con impegno lontane dalle attività produttive). Ma non c’è stata nessuna condivisione di lentezze, nessuna proclamazione di libertà, nessuna opulenza di relazioni, cibo e vino.
Il primo maggio si è quindi fatto pensare. Una giornata per celebrare tutte le ore che lavoratrici e lavoratori trascorrono raggiungendo obiettivi, impiegando il corpo e la mente in fatiche di ogni genere.
Penso che non sia questo lo spazio per parlare di alcune battaglie necessarie (l’equità dei salari, il lavoro regolare, la rimunerazione del lavoro domestico, ecc): sono qui per parlarvi di biblioterapia. Può esistere una relazione tra la biblioterapia e il lavoro? Me ne vengono in mente almeno tre, attingendo alla mia esperienza diretta, ve le racconto.
La biblioterapia e lo stress
Se penso ai gruppi di biblioterapia condotti con persone che beneficiano di condizioni di vita privilegiate, che hanno cioè un lavoro, una casa, diverse relazioni che riempiono la loro vita, penso a persone che hanno scelto di aderirvi perché alla ricerca di un’attività che permettere loro di prendersi cura di sé. È dimostrato da molti studi che la lettura è un buon rimedio per lo stress e l’ansia (la risposta più funzionale e naturale alle situazioni di stress): leggendo rallenta il battito del cuore e la tua postura si fa naturalmente più distesa, permette di diversificare i pensieri portandoti altrove, facilita il cambiamento dell’umore e aumenta l’autostima, facendoti sentire grata/o di aver scelto qualcosa di buono per il tuo tempo e la tua vita. Sarebbe interessante se anche le aziende implementassero spazi e tempi di lettura?
La biblioterapia come strumento di team building
I gruppi di biblioterapia sono progettati su degli obbiettivi, concordati e con le/i committenti del progetto – quando ci sono – e con le/i partecipanti. Ho avuto la fortuna di tenere un gruppo di biblioterapia a supporto del benessere di un gruppo di lavoro. Con loro, professioniste/i della cura, ho fatto due percorsi volti alla condivisione dei vissuti rispetto al lavoro con l’utenza del servizio, degli stati d’animo e della motivazione, delle dinamiche di collaborazione interne all’ufficio e delle difficoltà specifiche nella gestione dei casi. Spesso si danno per scontate le relazioni, le pratiche di lavoro e di cooperazione, quando invece sarebbe utile processarle, negoziarle e condividerle.
La biblioterapia e la cura di sé – supporto alla ricerca del lavoro
Quali sono le cose da tenere in mente quando si deve affrontare un colloquio di lavoro? Quanto è difficile essere consapevoli delle nostre competenze, delle nostre qualità, dei nostri desideri di realizzazione? Non tutte/i nasciamo con una vocazione chiara, non tutte/i abbiamo percorsi personali e professionali lineari. Ci sono molti testi che, se condivisi, sono capaci di orientarci, di fissare alcuni punti fermi, di accompagnarci nella cura delle nostre priorità. Sono molto utili, i gruppi di biblioterapia, per supportare percorsi di orientamento e reinserimento professionale per chi sta cercando di entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro.
In questo periodo abbiamo avuto la fortuna di comprendere quanto sia privilegiata/o chi ha una libreria indipendente in città, che si occupa di elargire consigli, fare consegne, promuovere chi pubblica letteratura di ricerca, scoprendo autrici e autori non considerati dalla produzione main stream. Dietro all’editoria indipendente ci sono professioniste/i che curano tutti gli aspetti della pubblicazione: dalla scelta alla traduzione, dalla carta al font.
Leggere indipendente ci permette di accedere a narrazioni insolite, contemporanee e non, di conoscere autrici ed autori emergenti o non prima tradotti in Italia
Leggere indipendente ci permette di fare un gesto etico, di sostenere librerie e case editrici che non seguono logiche del grande mercato culturale ed editoriale
Preparerò un percorso di letture ritagliato sui gusti delle partecipanti e dei partecipanti
COME: dopo un primo incontro di presentazione, ci incontreremo online per 4 appuntamenti in cui condividiamo le impressioni e i pensieri di un libro che tutte/i le/i partecipanti hanno letto durante il mese (o più, o meno, a seconda del tempo e della velocità).
DOVE: Zoom o Skype (finita la quarantena, magari poi ci si vede pure!)
QUANDO: 5 incontri, a cadenza mensile, comodamente dal vostro divano, in un orario che vada bene a ciascuna/o
Al via un gruppo di lettura on line dedicato a chi è incastrato/a nel pensiero che vorrebbe leggere di più ma non trova tempo, spazio, energie.
Leggere insieme motiva la costruzione di spazi quotidiani dedicati alla lettura
Leggere è un modo prezioso di prendersi cura di sé
Preparerò un percorso di letture ritagliato sui gusti delle partecipanti e dei partecipanti
COME: dopo un primo incontro di presentazione, ci incontreremo online per 4 appuntamenti in cui condividiamo le impressioni e i pensieri di un libro che tutte/i le/i partecipanti hanno letto durante il mese (o più, o meno, a seconda del tempo e della velocità).
DOVE: Zoom o Skype (finita la quarantena, magari poi ci si vede pure!)
QUANDO: 5 incontri, a cadenza mensile, comodamente dal vostro divano, in un orario che vada bene a ciascuna/o
QUANTO: il percorso ha un costo di 40 euro
Per iscriverti compila i seguenti campi e verrai contattata/o:
La biblioterapia è una disciplina dalla storia antica. Alcuni fanno risalire le sue origini alla catarsi del teatro greco, un processo di purificazione collettiva e individuale, attraverso il testo e in compagnia della comunità di appartenenza.
Oggi la biblioterapia viene utilizzata da medici/he, terapeuti/e, professionisti/e della cura che lavorano in ambito sociale e sanitario per supportare o avviare processi di cura e di cambiamento nei percorsi di vita delle persone che usufruiscono dei loro servizi.
Ciò che accomuna chi lavora con la biblioterapia è l’utilizzo dello strumento letterario (testi, poesie, racconti, romanzi interi, fiction e non fiction) nella relazione con il/la beneficiario/a o con il gruppo.
Per comodità si distinguono due generi di biblioterapia:
Biblioterapia clinica: quella operata da chi fa percorsi di cura medici, psichiatrici o psicoterapeutici, nel trattamento di patologie o di disfunzioni comportamentali.
Biblioterapia umanistica o dello sviluppo: se ne occupano le/i facilitatori/trici, che lavorano sullo sviluppo della consapevolezza, di competenze relazionali, sull’autostima e sul benessere del singolo o del gruppo.
La biblioterapia è un metodo d’intervento consolidato sul singolo o sul gruppo, da prescrivere o da condividere.
Leggere Libera è un progetto che ha l’obiettivo di diffondere contenuti ed esperienze di biblioterapia: in questo spazio online mi occuperò di condividere con voi progetti, letture o link utili.
Nella sezione dedicata ai servizi, troverai tutte le informazioni per accedere ad un’attività di biblioterapia.
Saggitaria e femminista, amo la lettura e costruisco occasioni per stupirmi del cambiamento che produce la condivisione delle storie. Faccio liste di cose da fare e di libri da leggere. Sono una biblioterapeuta e organizzo gruppi di lettura in ogni dove. Mi piacciono soprattutto quelli in cui partecipano donne e uomini che non amano leggere.
Ho scoperto la biblioterapia ai tempi dell’università: ho scelto di approfondire, nella mia tesi magistrale, gli effetti della lettura guidata e condivisa sulle persone coinvolte in un percorso penale, dentro e fuori dal carcere. Ho avuto quasi subito la fortuna di poter applicare i miei studi e di tenere gruppi di lettura in carcere.
Da sei anni offro servizi di biblioterapia in contesti sociali diversi: dalle comunità di recupero ai salotti delle case di donne bellissime che si confrontano attorno ad un libro.
Ho deciso di aprire questa stanza virtuale per condividere i miei progetti e le mie letture.
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